Tutti gli appassionati di videogiochi certamente
conoscono The Witcher, gioco di ruolo action che ha per protagonista l’albino Geralt. Ma
forse non tutti sanno che Geralt nasce negli anni ’90 dalla penna di Andrzej
Sapkowski, scrittore polacco da poco conosciuto in Italia.
Geralt di Rivia
La saga è ambientata in un mondo fantastico di stampo medievale, popolato da mostri e creature tipiche prese dal folklore est europeo. Geralt è uno strigo, ovvero un cacciatore di mostri, addestrato in
una fortezza insieme ad altri come lui e modificato geneticamente
da erbe e pozioni per acquisire capacità sovrumane. Una volta completato l'addestramento viaggerà per
il mondo in cerca d’ingaggio, talvolta in compagnia dell’amico Dandelion (Ranuncolo
nella versione italiana), un bardo e donnaiolo. Gli strighi abbattono i mostri per
professione e quindi lo fanno per denaro, cosa che rende Geralt più simile ad un
mercenario che a un eroe.
Visto il successo avuto dal gioco, Casa Editrice Nord ha
acquisito i diritti per la pubblicazione della saga di Geralt, che conta
svariati racconti brevi e cinque romanzi.
La traduzione del titolo originale, "Ostatnie życzenie", sarebbe “L’ultimo Desiderio”, ma Nord l’ha cambiato completamente.
Il primo volume, intitolato Il Guardiano degli
Innocenti, alterna sette racconti brevi a scene di intermezzo che fanno
da “collante” tra le varie storie. Le vicende non sono altro che la rivisitazione dark di
alcune delle fiabe più famose, come ad esempio “Il male minore”, la versione dark di
Biancaneve.
Stavolta la traduzione del titolo è corretta!
Seconda raccolta di racconti, nonostante sia il primo
libro dedicato a Geralt, La Spada del Destino si colloca dopo Il Guardiano degli Innocenti. É composta da sei racconti brevi, stavolta senza alcun intermezzo.
Il Sangue degli Elfi è il primo vero e proprio romanzo
di una saga che si compone di ben cinque libri.
La trama tratta da Wikipedia:
Il regno di Citra è
stato sconfitto. Le armate dell'Impero di Nilfgaard hanno infine sgominato la
resistenza degli ultimi, coraggiosi difensori e hanno espugnato il palazzo
reale. Tuttavia gli invasori hanno ben poco da festeggiare: la corte e la
stessa Regina Calanthe si sono suicidati piuttosto che finire nelle loro
grinfie, ed essere umiliati ad una resa incondizionata. Ma la discendenza di
Cintra non è stata spezzata: tra le vittime del castello, manca infatti il
corpicino di Ciri, la nipote della regina, nonché erede al trono del reame.
L'impero non può permettersi di lasciare nulla al caso. La bambina va trovata e
portata al cospetto dell'imperatore per decidere infine il suo fato.
Come inizio di una saga mi è sembrato deludente e un po’ noioso, con
molte parti che sembrano scritte solo per allungare il brodo e nessuna vera
rivelazione sulla trama. Ovviamente il finale non chiude la storia, essendo solo il primo capitolo della saga, ma ci sono
altri quattro libri e spero che le cose migliorino.
In conclusione, Andrzej Sapkowski o lo si ama o lo si
odia. Lo stile è asciutto, caratterizzato da periodi brevi e secchi. A me
non dispiace, ma a volte l'autore non riesce a creare quella sensazione di coinvolgimento che ti prende durante la
lettura.
Punto dolente di Sapkowski sono i dialoghi: passa
da un estremo all’altro, a volte troppo sono lunghi e pieni di paroloni tanto
da sembrare inverosimili, altre volte sono secchi botta e risposta zeppi
di monosillabi.
Io consiglio di provare a leggere le due raccolte di
racconti ed eventualmente passare al romanzo, con l’idea che non si tratti di
una storia autoconclusiva ma dell’inizio di una lunga saga.
Spero che Nord non ci lasci a bocca asciutta
interrompendo la pubblicazione, ma visto il buon successo di Geralt non dovrebbero esserci grossi rischi.
Alla prossima!
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