Quanti saranno I film tratti da videogiochi? E quanti
sono davvero degni e fedeli trasposizioni dei giochi in questione?
Questa è la domanda che mi sono posta di recente quando
ho appreso un’inquietante notizia: Michael Fassbender reciterà il ruolo di Altair/Desmond nel film
tratto da Assassin’s Creed, di cui è anche produttore.
Sudori gelidi mi sono scesi lungo la schiena. Perché
difficilmente un film tratto da un videogioco ha meritato anche solo la
sufficienza e la paura che rovinino la controversa serie di AC è palpabile.
Dico controversa perché su AC ci sono milioni di polemiche legate alla
frequenza dei capitoli usciti e alla loro qualità altalenante. Senza dilungarmi
in un discorso che non c’entra nulla, dirò solo che a me AC piace, è un brand po’
troppo abusato ma finché mi diverte giocarci mi va bene così.
Sono parecchi i brand videoludici passati davanti alla
macchina da presa, e alcuni sono anche abbastanza buoni, ma altri sono vere
fetecchie.
Direi di non spendere troppe parole sui flopponi prodotti
dal regista Uwe Boll negli anni più recenti, che per chi non lo conoscesse è un
regista tedesco con la mania insana di fare a pezzi qualsiasi film diriga farcendoli
di pessimi attori, pessime sceneggiature, pessima fotografia, pessimi effetti
speciali e devo proprio dirlo? Pessima regia.
Sotto la sua ala distruttrice sono passati diversi film
tratti da più o meno noti videogiochi, tutti capaci di farvi sanguinare gli
occhi già dopo i primi cinque minuti.
E mi stupisco che le software house abbiano dato il loro
consenso per la produzione di queste emerite schifezze che fanno, a mio avviso,
pessima pubblicità ai loro prodotti.
Così Alone in the dark, Bloodrayne, House of the dead,
Dungeon Siege, Postal e persino Far Cry hanno avuto la loro trasposizione
cinematografica, ma non sognatevi di guardare questi film se ci tenete alla
vostra sanità mentale. Non fatelo. Mai.
Prodotti un po’ meno scarsi, ma solo perchè a budget
molto più alti dei film di Boll, hanno visto la luce fin dagli anni ’80 con il
film di Super Mario. Già, proprio così, hanno fatto un film su Mario. Ma non
aspettatevi che fosse un cartoon o ci fossero personaggi super deformed, perché
attori in carne e ossa hanno interpretato questo film che si merita la visione
per due motivi: anche se c’azzecca quasi niente con il videogioco a parte i
personaggi, è carino ed è un film d’azione anni ’80. Due motivi sufficienti per
dargli un’occhiata, (vi ho mai detto che amo i film d’azione degli anni ’80 e
’90?).
Sono seguiti le pellicole dedicate a Street Fighter e
Mortal Kombat negli anni ’90: pessimo il film su SF, ma buone quelle dedicate
al picchiaduro di Midway, soprattutto il primo MK, benché ormai appaia datato
in quanto a effetti speciali. Eppure il makeup di Goro è una delle cose che
ricordo con maggior piacere di quel film.
Sempre in quegli anni comparve una pellicola in CG
ispirata alla saga di Final Fantasy, ma fu un flop colossale ed obbiettivamente
era in effetti un film piuttosto bruttino. Per non parlare dei due Tomb Raider
con Angelina Jolie. Ecco, facciamo così, non parliamone. Chi ama la saga video
ludica di TR non dovrebbe vedere quei film. Sono pessimi anche come film
d’azione, oltre che a non cogliere l’ottima caratterizzazione del personaggio
di Lara Croft data dai videogiochi.
Altre pessime pellicole da evitare? Certo: Dead or Alive
e Tekken, tratti dagli omonimi picchiaduro. E per chi ama le spy story e i
videogiochi simili, lasciate perdere Hitman e Max Payne, anche loro stuprati
dall’industria del cinema.
Ma nonostante i precedenti non proprio tutti
incoraggianti, nel nuovo millennio al cinema sono passati film tratti da tre
famosissime saghe, Silent Hill, Resident Evil e Prince of Persia.
Se il primo Silent Hill era carino, il secondo era più
esilarante che spaventoso e non ha raggiunto l’obiettivo. Silent Hill deve
spaventare, non far ridere. Però gli stralci di trama dei due film
cercherebbero di ricalcare la storia del primo e del terzo capitolo della saga,
collegati tra loro, e in alcune cose le somiglianze si notano.
Mentre invece la saga di Resident Evil si distacca dal
videogioco proponendoci una trama alternativa, pur conservando i personaggi
cardine della saga di Capcom e regalandoci la superdonna mutata Alice,
interpretata da Milla Jovovich. Dopo i primi due film molto buoni e ricchi
dell’atmosfera inquietante e claustrofobica di RE , la saga ha virato verso
l’action più tamarro che più tamarro non si può, con altri tre film, che a me
che piace la tamarraggine cinematografica sono pure piaciuti.
E devo dire che gli attori scelti per interpretare i vari
Jill, Claire, Wesker e compagnia bella sono molto azzeccati e somiglianti.
Ultima menzione per Prince of Persia, che con il gioco
c’entra poco se non per l’ambientazione, ma che se visto come film a se rimane
una visione piacevole. Se siete fan accaniti della saga storcerete comunque il
naso e non vi piacerà. Io sono una fan accanita di PoP, ma ho guardato il film
con obbiettività, dimenticando l’opera di ispirazione e mi ci sono divertita.
Negli ultimi anni, voci di corridoio spifferavano di
trasposizioni cinematografiche di God of War, Uncharted, Warcraft e chi più ne
ha più ne metta, ma finora pare che l’unico progetto davvero concreto sia
quell’Assassin’s Creed di Fassbender. Cosa dovrei aspettarmi da questo film?
Coerenza con la trama del gioco o una storia diversa ma ben scritta? Non lo so,
so solo che l’idea che ne esca una schifezza è forte. Spero di venire smentita.
Alla prossima.
Vi lascio con il nuovo singolo dei Powerwolf: il loro nuovo album esce il 19 luglio. E si, lo so, non c’entra una ceppa con i
videogiochi.
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