sabato 31 agosto 2013

La Fantasia Finale di Square: Parte terza



Rieccomi con la terza ed ultima parte di questa chilometrica guida alla saga di Final Fantasy, dove parleremo di alcuni spin off e sequel della serie regolare e dove trarrò le mie ultime conclusioni su questa saga infinita.



La serie Crystal Chronicles
Questa serie spin off nasce su GameCube nel 2003 e genera svariati seguiti in esclusiva per le console Nintendo. Tutta la serie è caratterizzata dalla stessa ambientazione fiabesca, popolata da umani che convivono con altre razze peculiari del luogo.
Il gameplay della serie è caratterizzato da una forte componente action-rpg, che alterna fasi esplorative, risoluzione di semplici enigmi e combattimenti in tempo reale. La crescita del personaggio mantiene la componente ruolistica: è possibile scegliere il personaggio da utilizzare in base a razza e sesso e assegnarvi una classe che progredirà accumulando esperienza. Infine, cosa molto gradita, in ogni capitolo da me giocato c’era la possibilità di giocare in cooperativa con un amico.

Final Fantasy Crystal Chronicles: giocato su GameCube in italiano. La trama di questo primo capitolo è molto semplice: il mondo sta soccombendo ad un misterioso miasma che ricopre la terra e solo il potere di alcuni cristalli può purificarlo, ma questi stanno esaurendo il loro potere. Gli eroi dovranno viaggiare per ricaricarli cercando le gocce di Mirra nascoste nel mondo di gioco, unica sostanza in grado di ridare vita ai cristalli stessi.
Voto: 9/10
Pro: l’ambientazione è colorata e suggestiva, il gameplay action è una buona alternativa ai soliti FF
Contro: oggi apparirebbe datato, era possibile giocare con un amico soltanto utilizzando un adattatore per il Gameboy

Final Fantasy Crystal Chronicles: Ring of fate: giocato in inglese su Nintendo DS, sia da sola che in co-op tramite infrarossi. La storia ruota intorno a due gemelli nati sotto l’influsso di una luna rossa che li ha dotati di poteri magici che agiscono all’unisono. Yuri e Chelinka dovranno viaggiare per il mondo e scontrarsi con un misterioso nemico che vuole alterare la realtà stessa. Il giocatore utilizzerà Yuri, il maschio e dopo le fasi iniziali ambientate nell’infanzia dei due bimbi ci sarà il salto temporale che ci porterà a controllare uno Yuri cresciuto e maturo, accompagnato dai tre amici controllati dall’IA del gioco, oppure da un secondo giocatore.
Voto: 9/10
Pro: gameplay ottimo, trama affascinante
Contro: l’IA che controlla il party non è perfetta

Final Fantasy Crystal Chronicles: Echoes of time: giocato in inglese su Nintendo DS, sia da sola che in co-op tramite infrarossi.  In questo gioco gli abitanti del nostro mondo soni stati infettati da una misteriosa malattia e la ricerca di una cura è il punto focale attorno cui ruota tutta la storia, che non è altro che un pretesto per visitare le varie location del gioco e sconfiggere i nemici. il gameplay e l’appeal generale del gioco sono sempre gli stessi, ma rispetto al predecessore i personaggi sono anonimi “eroi” e la trama è molto più blanda.
Voto: 7,5/10
Pro: il sempre ottimo gameplay, divertente sia da soli che con un amico
Contro: trama piatta e personaggi privi di carattere

La serie Tactics
Questa serie con grafica bidimensionale è nata su Playstation One con il bellissimo Final Fantasy Tactics ed è caratterizzata da un ambientazione che probabilmente è la più bella mai creata per la saga di Final Fantasy: Ivalice.
Reame fiabesco popolato da umani e strane razze ferali, Ivalice è un connubio di splendide architetture cittadine e suggestive location esterne.
Il gameplay è basato sulla strategia a turni: i combattimenti si svolgono su una scacchiera dove il giocatore dispone i personaggi e dove saranno già disposti i nemici, dopodiché ognuno attende il proprio turno per agire. Un giudice, tipica autorità di Ivalice, fa da arbitro allo scontro e se qualcuno infrange le regole del combattimento viene ammonito o espulso.
La gestione del party si basa sul famoso job system e sulla progressione tramite livelli di esperienza, mentre le varie abilità vengono apprese grazie ad equipaggiamenti e armi personalizzati per le varie classi.
La serie si compone di svariati capitoli, per lo più in lingua inglese e usciti soprattutto per console portatili ed esiste anche una riedizione del primo capitolo per PSP.
Data la complessità del gameplay, mi sono limitata a giocare l’unico Tactics localizzato in italiano, ovvero Final Fantasy Tactics Advance, uscito ovviamente per Gameboy Advance.

Final Fantasy  Tactics Advance: il gioco inizia ai giorni nostri, nella città di St.Ivalice, dove il giovane Marsh si è appena trasferito. In città fa amicizia con Ritz, ragazzina dai capelli rossi che nasconde un segreto e Mewt, che ha perduto sua madre da poco e con il padre che fatica a sbarcare il lunario. Un bel giorno i tre trovano un libro magico e il mondo intorno a loro si trasforma nel regno medievaleggiante di Ivalice, dove Marsh dovrà imparare a sopravvivere, anche a costo di combattere contro i propri amici.
Voto: 10/10
Pro: la trama ha risvolti onirici e si snoda in maniera semplice ma intrigante, il gameplay è eccelso
Contro: nessuno

I sequel della saga
Un tempo, qualcuno disse che non ci sarebbero stati sequel diretti dei capitoli principali della saga di Final Fantasy. Poi quel qualcuno cambiò idea, forse perché i fan non erano soddisfatti del finale di Final Fantasy X (io lo ero, non poteva che finire in quel modo, crudele e toccante al tempo stesso) o forse perché voleva far soldi con una bella mossa commerciale legata alla saga di jrpg più famosa del globo.
Fatto sta che ci siam beccati svariati sequel, soprattutto degli ultimi titoli usciti, ma anche del tanto amato Final Fantasy VII. Ne ho giocati alcuni e il giudizio generale non è ne positivo ne negativo. È più un “ma ce n’era veramente bisogno?”.

Final Fantasy X-2: primo sequel ufficiale di uno dei capitoli della saga di FF, giocato in italiano su PS2. Questo gioco è il seguito diretto di FF X, e riprende la trama alcuni anni dopo la fine del suo predecessore. Attenzione! La trama è uno SPOILER del finale di FF X: Yuna, accompagnata da Rikku e dalla new entry Pain viaggeranno per le terre di Spira rinate dopo la sconfitta di Sin per cercare lo scomparso Tidus.
Il gameplay è simile a quello del gioco precedente, eccettuato il fatto che le tre eroine potranno cambiare classe con un sistema che ricorda il job system, basato sull’acquisizione di sfere.
Nel complesso, un gioco mediocre di cui non si sentiva davvero il bisogno.
Voto: 6/10
Pro: carino il simil-job system, gameplay godibile
Contro: trama edulcorata per arrivare forzatamente ad un lieto fine che non ha senso di essere

Final Fantasy VII: Dirge of Cerberus: uscito in italiano su PS2, si può considerare uno dei sequel di Final Fantasy VII perchè i fatti si svolgono anni dopo la fine del suddetto. Gioco totalmente action con protagonista Vincent Valentine, nato come personaggio segreto in FF VII e poi divenuto molto popolare tra i fan della saga, tanto da dedicargli un intero gioco.
La trama ha premesse piuttosto banali: Vincent deve scontrarsi con un nuovo gruppo di nemici nati dopo lo schianto della meteora, ma le cose si fanno interessanti in quanto l’intreccio si dipana intorno al passato di Vincent, da sempre misterioso e finalmente si scoprirà qualcosa in più su di lui e sul suo rapporto con la misteriosa Lucretia. Per chi non lo sapesse, Vincent ha subito esperimenti sul suo corpo che gli hanno donato una specie di immortalità e gli conferiscono la capacità di trasformarsi in vari mostri, questi elementi, uniti al suo aspetto androgino, hanno spesso generato l’equivoco tra i fan sulla possibilità che fosse un vampiro.
Durante il gioco Vincent potrà utilizzare diverse armi da fuoco personalizzabili tramite l’apposito negozio, ma potrà anche attaccare i nemici in corpo a corpo e lanciare magie, seppure la componente shooter sia preponderante.
Se visto come un semplice action, DoC non è granchè. I controlli sono macchinosi e la difficoltà è sbilanciata, inoltre il gioco è decisamente troppo corto. Il susseguirsi dell’azione lineare e priva di componente esplorativa lo fa assomigliare pesantemente ad un picchiaduro a scorrimento in stile ninja gaiden più che ad un action-rpg.
A suo favore  va detto che i risvolti della trama che dipanano il mistero sull’affascinante Vincent valgono il prezzo del biglietto, quantomeno se siete fan sfegatati del personaggio, altrimenti potete farne tranquillamente a meno.
Voto: 6,5/10
Pro: il gioco fa luce sul passato di Vincent, il sistema di modifica degli armamenti è ben fatto
Contro: troppo lineare, gameplay migliorabile, poco longevo

Final Fantasy  XII Revenant Wings: giocato su Nintendo DS in italiano, è il seguito del mediocre Final Fantasy XII e rispetto a quest’ultimo si è rivelato una piacevolissima sorpresa.
Vaan e Penelo sono finalmente diventati aviopirati e viaggiano per i celi di Ivalice in cerca di tesori, facendo concorrenza ai vecchi amici Balthier e Fran. Finchè durante un recupero la loro nave non viene distrutta e i due si trovano appiedati, ma nei celi appare una misteriosa nave fantasma e la tentazione è forte. Insieme a Philo, Kytes (orfani della città bassa come loro) e Tomaj (garzone della taverna), i due riescono a requisirla, per poi ritrovarsi trasportati a forza sul misterioso continente fluttuante di Lemures, dove ormai gli aviopirati non fanno altro che saccheggiare e fare man bassa. Qui incontreranno i rappresentanti della razza volante degli Aegyl e li aiuteranno a scacciare i predoni dal loro regno.
Questo seguito è svariate spanne sopra il suo predecessore, sia come trama che come caratterizzazione dei personaggi. Finalmente anche un protagonista insipido come Vaan acquista una caratterizzazione precisa, così come gli altri comprimari e le new entry, rendendo possibile al giocatore provare un po’ più di empatia con essi.
Ma la vera rivoluzione è nel gameplay, differente da tutto ciò che avevo visto fino a quel momento nella saga: i combattimenti sono in tempo reale ma di stampo strategico. Ogni membro del party può schierare in campo un piccolo esercito personale di Esper. Le evocazioni che nel precedente avevano un utilità molto marginale, in questo gioco sono il fulcro dell’azione: grazie ad una sostanza chiamata Auracite, ogni personaggio può selezionare da una ruota gli Esper desiderati, ordinati in base all’elemento di appartenenza. Ovviamente sarà necessario scegliere gli Esper del giusto tipo in base ai nemici di turno per infliggere il massimo danno possibile.
Ognuno può schierare due Esper ed evocane altri grazie a portali situati nei vari stage. Ma anche i membri del party potranno agire mentre fanno combattere le loro creature, e ognuno di loro avrà abilità e stile di combattimento personalizzati, al contrario di quanto accadeva nel precedente gioco. Il giocatore controllerà un personaggio alla volta e gli altri agiranno in base al già sfruttato Gambit System (i personaggi agiscono indipendentemente ma in base a condizioni stabilite dal giocatore).
Voto: 9/10
Pro: personaggi finalmente dotati di una caratterizzazione forte, gameplay originale
Contro: la trama a tratti è un po’ troppo infantile

Final Fantasy  XIII-2: uscito su PS3, è il sequel del pessimo Final Fantasy XIII. Con la speranza che con questo seguito accadesse ciò che era accaduto con il seguito di Final Fantasy XII, ho acquistato questo gioco quasi a scatola chiusa. Ma è stata una delusione.
Serah è disperata, sua sorella Lightning è scomparsa e tutti la credono morta, ma lei sa che non è così. Insieme a Noel, giunto da un altro luogo, partirà alla sua ricerca viaggiando nel tempo e nello spazio.
Il sistema di combattimento è sempre lo stesso del precedente, l’unica differenza sta nel fatto che i nemici non saranno più visibili sulla mappa ma appariranno su schermo solo quando ci si avvicina a loro. Serah e Noel dovranno viaggiare attraverso il tempo e lo spazio grazie al sistema Historia Crux, che tramite portali sbloccabili permette di visitare le varie location nelle varie epoche. L’aggiunta di compiti secondari, negozi e chocobo rende l’esperienza molto meno lineare del precedente e più interessante da giocare.
Eppure nonostante il gameplay fosse buono mi sono stancata dopo poche ore di gioco, perché l’appeal di personaggi e trama era lo stesso del precedente. Serah è una bimba frignona e Noel il solito fighetto depresso e introspettivo. Se non fosse stato per questi punti dolenti probabilmente l’avrei giocato fino alla fine e non l’avrei riportato al mio Gamestop di fiducia. Unico Final Fantasy che ho riportato al negozio. Nonostante la totale libertà d’azione, che era il punto più controverso di quel Final Fantasy XIII troppo lineare, non ho apprezzato questo gioco. Bocciato.
Voto: 4/10
Pro: il sistema Historia Crux permette una certa longevità e le location sono ampiamente rivisitabili
Contro: i personaggi sono privi di spessore e addirittura antipatici, il sistema di combattimento è sempre poco soddisfacente, la trama principale è solo un pretesto per viaggiare tra le varie epoche

Con questo si conclude il mio viaggio attraverso la saga di Final Fantasy, in attesa che esca il nuovo capitolo: Final Fantasy XV. Qui sotto metto il video sul gameplay di questo titolo, che tutto sommato non sembra malaccio, anche se si nota la fortissima componente action. Bisogna vedere come sono caratterizzati i personaggi e se la trama è degna di essere raccontata in un gioco di ruolo. Sono due cose su cui la serie ha sempre puntato, a parte gli scivoloni dei capitoli più recenti. Ai posteri l’ardua sentenza.

Alla prossima!

sabato 24 agosto 2013

La Fantasia Finale di Square: Parte seconda



Eccomi di ritorno per la seconda parte sulla guida alla saga di Final Fantasy, con i capitoli dal settimo al tredicesimo, saltando i due Mmorpg perché non li ho giocati e i vari spin off di cui parlerò nell’ultima parte di questo post.

Final Fantasy VII inaugura la seconda generazione di Final Fantasy, in un certo senso, dato che è il primo capitolo a sfruttare le tre dimensioni, ridà nuova vita alla saga, consacrandola definitivamente nella storia dei videogiochi.

Final Fantasy VII: giocato ovviamente su Playstation One in lingua inglese. Primo FF ad essere nato in tre dimensioni, con personaggi super deformend. Il gioco è ambientato in un mondo steampunk e i personaggi sono interessanti e ben caratterizzati. Purtroppo, da qui in poi, a parte l’esploit di FF IX, i protagonisti maschili della saga diventeranno depressi e con poco appeal, facendosi sopraffare da comprimari molto più carismatici.
In questo FF il sistema gi apprendimento di magie e abilità avviene attraverso sfere chiamate Materie. Però a meno che non si decida di lasciare quelle di base ai vari personaggi e svilupparne le caratteristiche personali in maniera diversificata, tutti possono fare tutto, cosa che fa perdere molti punti alla personalizzazione del party, secondo me.
Nel mondo di gioco, la multinazionale Shinra sfrutta l’energia Mako estratta dalla terra stessa per distribuire elettricità all’intero pianeta, senza però curarsi degli effetti che questo processo ha sull’ambiente. Questa energia viene sfruttata anche per potenziare soldati umani al servizio della compagnia, minacciata dai ribelli del gruppo Avalanche, di cui fanno parte Cloud, ex soldato della Shinra e alcuni dei personaggi principali della saga. La trama si snoda tra i tentativi di Avalnche di sabotare la Shinra e gli sforzi dei personaggi per impedire che il malvagio Sephiroth attiri una meteora in rotta di collisione con il pianeta, dipanandosi tra numerosi colpi di scena veramente ben congeniati.
In uno di questi ormai noto a tutti, Aerith muore lasciando sconvolti i fan di Final Fantasy. Nonostante non sia il primo personaggio della saga a morire durante uno dei giochi, la sua morte porta ad una serie di congetture e leggende metropolitane sulla sua possibile resurrezione, ovviamente tutte infondate.
Voto: 8/10
Pro: trama e personaggi complessi
Contro: l’uso delle materie penalizza la personalizzazione 


Final Fantasy VIII: giocato su Playstation in italiano. È stato il primo FF su cui ho messo le mani, spingendomi poi a ricercare e giocare tutti i capitoli della saga che mi ero persa, e grazie ai porting su PSX e i remake per console portatili sono poi riuscita a giocare l’intera saga principale.
L’ottavo capitolo di Final Fantasy è ambientato nuovamente in un mondo dominato dalla tecnologia ed è il primo ad avere personaggi con aspetto realistico. Il gioco propone una nuova gestione delle magie che lascia gli MP in favore di un sistema chiamato di Junction, che prevede la preparazione di un dato numero di incantesimi esauribili (come il mago di D&D), e la possibilità di fondere le evocazioni dette Guardian Force con le caratteristiche principali di ogni personaggio, per potenziarlo e permettergli di utilizzare la magia. Anche in questo capitolo, abilità e magie possono essere apprese da tutti, unica caratteristica che distingue le capacità dei personaggi è l’arma che utilizzano, che sarà sempre la stessa fino alla fine, ma sarà potenziabile tramite materiali specifici e cambierà aspetto fino ad una versione finale estremamente difficile da realizzare. Inoltre per la prima volta i personaggi controllabili in battaglia saranno solo tre.
La trama è coinvolgente e i sei personaggi reclutabili nel party sono più o meno interessanti. Piatta e banale la caratterizzazione del protagonista, ma decisamente più simpatici i suoi comprimari.
Inoltre ci sono altri tre personaggi giocabili che utilizzeremo in alcune sessioni flashback del gioco, la cui storia arricchisce l’intreccio e ci permette di capire meglio i fatti avvenuti in passato.
Ricco di colpi di scena, Final Fantasy VIII ci racconta la storia dei Seed, soldati mercenari al soldo di chi richieda le loro capacità che vengono addestrati in vere e proprie scuole, chiamate Garden. Un giorno la strega Edea s’impossessa del regno di Galbadia e dichiara guerra al resto del mondo, così i Seed saranno chiamati a combattere contro di lei a le sue forze militari. I Garden superstiti cercheranno di allearsi tra loro contro la minaccia di Edea e i nostri eroi si troveranno invischiati in un gioco di intrighi politici e di magia più grande di loro, dove il vero pericolo si rivelerà un’entità oscura che vuole comprimere il tempo e fondere le varie ere. La trama si dirama tra colpi di scena e tradimenti, e anche se a volte le elucubrazioni mentali dei protagonisti lasciano il tempo che trovano il gioco emoziona e coinvolge appieno.
Voto: 8,5/10
Pro: la trama ricca di rivelazioni e colpi di scena
Contro: il sistema junction non convince e i personaggi sono un po’ banali

Final Fantasy IX: ultimo Final Fantasy a comparire su Playstation One e unico gioco che probabilmente spreme fino in fondo le capacità della console. Il gioco è un ritorno ad un’ambientazione medievale non contaminata da tecnologia e personaggi super deformed. Al contrario dei suoi due predecessori, Zidane, il protagonista (in italia, Gidan per non confonderlo con il calciatore), dimostra di essere un allegro sbruffone ed assomiglia al Locke di FF VI.
Come in FF IV, ogni personaggio ha capacità personali legate alle classi tipiche della saga e può usare armi ed equipaggiamenti personalizzati che permettono l’apprendimento delle abilità tramite l’accumulo di punti detti AP. Questo è anche l’ultimo FF a sfruttare il sistema ATB in maniera classica, nei capitoli successivi le cose cambieranno sostanzialmente.
il mondo è in pace da secoli, fino a quando la regina Brahne del regno di Alexandria non decide di iniziare una campagna militare per conquistare i regni vicini e nel per riuscirci intende risvegliare l’arte dell’evocazione ormai perduta sfruttando i poteri sopiti della figlia Garnet. Un giorno il gruppo di avventurieri Tantalus progetta di rapire la principessa simulando uno spettacolo teatrale nella capitale, ma sarà proprio la principessa a fuggire con loro volontariamente per sfuggire alla propria madre, ormai corrotta dal misterioso Kuja. I nostri eroi intraprenderanno il loro viaggio per fermare i piani della regina.
La trama appare un po’ banale, ma in realtà è ricca di sfaccettature e rivelazioni sui personaggi, riccamente caratterizzati a partire dai protagonisti.
Voto: 9,5/10
Pro: la gestione del party e la crescita dei personaggi è ottima, i personaggi sono adorabili e la trama coinvolge
Contro: il boss finale è un po’ deludente e sembra buttato lì per caso
 

Final Fantasy X: primo Final Fantasy a debuttare su PS2, primo con doppiaggio sonoro e primo a non avere la mappa esplorabile, sostituita da una lista di destinazioni selezionabili con l’aeronave di turno. Il sistema ATB svanisce in favore di un sistema a turni fissi e la possibilità di scambiare i membri del parti con la pressione di un tasto, per permettere a tutti i personaggi di partecipare alla battaglia (e risparmiare un sacco di tempo per farmare esperienza, non dovendo rimaneggiare il party ad ogni sessione di livellamento). Il sistema di crescita dei personaggi avviene tramite la cosiddetta sferografia, una sorta di albero delle abilità dove ogni personaggio parte da una sezione specifica, specializzandosi nelle varie capacità, magia nera, bianca, eccetera. Purtroppo però non ci vuole niente a cambiare le carte in tavola e far fare tutto a tutti, e come per FF VII questa scelta può penalizzare la personalizzazione, dipende dalle scelte del giocatore.
I personaggi, se si esclude Tidus, il protagonista (che è un po’ troppo piatto e banale) sono ben fatti. Dal carattere forte e carismatici. Il prologo si svolge nella città di Zanarkand, decisamente futuristica, dove vive il protagonista Tidus, che però ben presto si ritroverà catapultato su Spira, un mondo moderno, colorato e vitale, ma privo di tecnologia. Sul nuovo mondo s’imbatterà in Yuna, apprendista evocatrice che deve percorrere un pellegrinaggio tra i templi dedicati ai potenti Eoni (le evocazioni del gioco) per completare il suo addestramento.
Tidus scoprirà che la misteriosa entità chiamata Yevon ha bandito la tecnologia da questo mondo  inviando il terrificante Sin, ma anche dopo secoli questo continua a minacciare Spira distruggendo ogni cosa sul suo cammino. Tidus seguirà Yuna e i gli altri durante il suo viaggio nel  tentativo di acquisire il potere necessario per distruggere il malefico Sin, ma le cose non sono come sembrano.
Voto: 8/10
Pro: il sistema di combattimento è ottimo , la trama interessante e la maggior parte dei personaggi ha una buona caratterizzazione
Contro: la sferografia poteva essere sviluppata in modo da avere una personalizzazione più netta, non c’è la mappa esplorabile

Final Fantasy XII: giocato in italiano su PS2, è il primo capitolo della saga regolare che si svolge su Ivalice, ambientazione resa famosa dagli spin off tattici di FF e dall’ottimo Vagrant Story.
Come per FF IX, è un ritorno ad atmosfere ricche di magia e medievaleggianti, abbandonando i mondi tecnologici dei suoi predecessori. Figure centrali di questo mondo sono i giudici, una sorta di corpo speciale che fa rispettare le leggi, formula accuse ed esegue le sentenze (come il giudice Dredd). Le evocazioni in questo gioco non sono le consuete già viste in tutti i precedenti capitoli, ma creature completamente nuove da evocare in battaglia. Peccato che siano poco potenti e che muoiano subito, rendendole di fatto inutilizzabili.
Il gameplay viene completamente rivoluzionato e gli scontri casuali così come li abbiamo conosciuti fin d’ora svaniscono in favore di nemici visibili su schermo, che tecnicamente sarebbe possibile evitare (in realtà se li scansi ti corrono dietro). Durante gli scontri è possibile controllare le azioni di uno solo dei personaggi, che potremo muovere per il campo di battaglia e selezionare le azioni disponibili da un menù a tendina (similmente al sistema di combattimento di Kingdom Hearts), mentre gli altri personaggi agiranno indipendentemente in base ad una serie di algoritmi impostati dal giocatore, detti Gambit System. La crescita dei personaggi avviene in base ad una scacchiera delle licenze, dove i personaggi dovranno acquistare le varie abilità o armamenti per poterle usare. Purtroppo questo sistema è basato sul “tutti possono fare tutto” in modo così plateale che azzera totalmente qualsiasi personalizzazione.
La trama parte benissimo e incuriosisce fin dalle prime battute, ma proseguendo nel gioco si appiattisce totalmente, tanto da diventare dimenticabile. I personaggi non hanno un minimo di carattere e sono tanto piatti da non suscitare ne simpatie, ne tantomeno antipatie nel giocatore.
Anche questo capitolo non ha mappa esplorabile ma un sistema di viaggio veloce simile a quello del precedente capitolo.
La storia inizia nel regno di Dalmasca, dove la principessa Ashe sposa il principe del regno vicino di Nabradia per suggellare l’alleanza tra i due regni, ma il regno di Arcadia ben presto sferra un attacco e il principe muore durante la battaglia lasciando Ashe vedova e costringendo il re a firmare un trattato di resa al nemico, ma questi viene tradito e ucciso prima di firmare il trattato. La principessa Ashe viene spacciata per morta suicida e così il presunto traditore Bash, giudice di Dalmasca. Nel frattempo il giovane Vaan, che ha appena perso il fratello durante l’attentato al re, si arrabatta per le strade facendo il ladruncolo, con il sogno di diventare un pirata dell’aria. Ovviamente la sua strada s’incrocerà con quella di Ashe e Bash, per intraprendere il viaggio che porterà alla sconfitta del reame nemico.
Voto: 6/10
Pro: Ivalice è meravigliosa, il sistema di combattimento è originale, le missioni secondarie di caccia al mostro sono divertenti
Contro: i personaggi son piatti e la trama inconsistente, le evocazioni sono belle ma inutili

Final Fantasy XIII: primo capitolo della saga ad apparire su PS3, segna il ritorno ad un mondo dominato dalla tecnologia e secondo me è il punto più basso raggiunto dalla saga. Questo capitolo è privo di tutti quegli elementi secondari che contraddistinguono il gioco di ruolo, niente missioni opzionali, niente luoghi segreti o dialoghi con i personaggi non giocanti. Si più solo seguire la trama su binari prestabiliti che lo fanno assomigliare più ad un picchiaduro a scorrimento che a un jrpg. Il tutto unito ad un sistema di combattimento insoddisfacente e a personaggi di una piattezza e di una banalità mai viste.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla trama, che è forse l’unica cosa che si salva: i due mondi Cocoon e Pulse sono connessi tra loro, il primo è dominato da una monarchia ecclesiastica che segue divinità chiamate Fal’cie, che possono benedire gli umani donando loro poteri magici e nominandoli L’cie, araldi votati a svolgere missioni per loro conto. Se falliscono si trasformeranno in creature aberranti dette Cie’th, mentre se hanno successo diverranno cristalli e vivranno eternamente in una sorta di stasi.
Il mondo di Pulse è invece brutale e selvaggio, e vi vengono esiliati coloro che vengono invece maledetti e marchiati dai Fal’Cie, ma le epurazioni sono prive di controllo e i ribelli del Nora attaccano i treni diretti a Pulse per salvare più persone possibili. La protagonista Lightning scopre che sua sorella Serah è una L’cie, votata ad una missione che in ogni caso la porterà alla morte. Insieme al ragazzo di Serah, Snow e gli altri che si uniranno a loro cercherà di salvare Serah e impedire che Cocoon e Pulse collidano causando la distruzione di entrambi i mondi.
Il buono che c’è in questo gioco finisce qui. La trama si dipana in maniera lineare fino alla conclusione ed è soddisfacente, ma è tutto il contorno che non va! I personaggi, come ho già detto sono inconsistenti e lo sviluppo lineare limita il coinvolgimento nell’ambientazione, che presentata così comè sembra estremamente interessante. Insomma un’occasione sprecata.
Il sistema di combattimento poi è pessimo. C’è chi dice innovativo, io dico noioso: gli scontri avvengono in tempo reale come per il predecessore, ma i personaggi agiscono in maniera quasi indipendente.
Mi spiego meglio. È possibile controllare le azioni di uno dei tre membri del party mentre gli altri agiscono in base all’IA come per il Gambit System di FF XII, ma ci sono alcune differenze. I personaggi avranno abilità legate a ruoli: Attaccante, Occultista, Sentinella, Terapeuta, Sinergista e Sabotatore, dotate di abilità specifiche e i vari personaggi saranno portati per alcune piuttosto che per altre, dando alla cosa un certo grado di personalizzazione. In combattimento l’azione sarà veloce e frenetica: lo scopo è quello di incatenare i vari attacchi per formare delle combo, e tutto il difficile sta nel scegliere quelli giusti con il giusto tempismo. Sembra carino detto così ma il grosso difetto di questo sistema è che per risolvere gli scontri meno impegnativi si può anche impostare il tutto su automatico e stare a guardare limitandosi alla pressione del tasto di azione. Lo sviluppo dei personaggi è basato sul Cristallum, molto simile alla sferografia, ma come ho già detto più personalizzato.
In definitiva, questo Final Fantasy è decisamente poco riuscito su molti fronti e se non avesse quel nome altisonante, secondo me non avrebbe ricevuto tutti quei consensi positivi dalla stampa videoludica. Una vera delusione.
Voto:5/10
Pro: i ruoli e il Cristallum danno un certo grado di personalizzazione, la trama tutto sommato è godibile
Contro: i personaggi sono pessimi, il combat system è ripetitivo e noioso, l’azione è troppo lineare e l’assenza di compiti secondari da svolgere mina pesantemente la longevità del titolo

Dopo quest’ultimo FF così deludente ho molte riserve per il prossimo capitolo regolare della saga, ovvero Final Fantasy XV. Prima di tutto perché non è altro che quel Final Fantasy Versus così tanto rimandato da Square, che secondo me ha subito così tanti rimaneggiamenti negli anni che il rischio che ne esca una cagata è forte. Secondo motivo, perché da quel poco che si è visto nel teaser ufficiale i personaggi sembrano davvero poco interessanti, sono i soliti personaggi emo depressi dall’aspetto androgino, comuni ai giochi nipponici degli ultimi anni.
Sul resto non mi pronuncio, anche perché non si sa ancora molto, ma nei prossimi mesi vedremo cosa salterà fuori e vedremo se meriterà i miei soldi o se dovrò dire addio per sempre alla Fantasia Finale di Square.

Ci vediamo per la terza parte, che riguarda sequel e spin off da me giocati. Alcuni son piccole perle, altri son decisamente pessimi, ma ne parleremo.
Nel frattempo se volete ditemi qual è il vostro preferito e perché, oppure sentitevi liberissimi di smentire i miei giudizi e dire la vostra, sono curiosa di confrontarmi con altri che hanno giocato questa immensa saga.
Alla prossima!

sabato 17 agosto 2013

La Fantasia Finale di Square: Parte prima



Come molti sapranno già, fu il primo capitolo della saga di Final Fantasy a salvare la Squaresoft dal fallimento nel 1987. Oggi la software house si chiama SquareEnix e la saga è arrivata ormai al quindicesimo capitolo, in uscita per le console di prossima generazione, inoltre vanta una lunga serie di spin off usciti su svariate piattaforme.
Ma arrivati a questo punto, credo sia il momento di fare una qualche riflessione su una saga che ho amato molto in passato, ma che ultimamente mi ha deluso profondamente, tanto da decidere forse di abbandonarla dopo tanti anni di gioco.

I primi cinque capitoli di FF hanno ambientazioni pseudo-medievali con poca contaminazione tecnologica. Dal sesto capitolo in poi invece la tecnologia comincia ad apparire con maggior prepotenza nella saga, mentre in termini di gameplay praticamente ogni Final Fantasy porta cambiamenti e novità, sia nella gestione del party che nel sistema di combattimento. Purtroppo però quasi tutta la serie si porta dietro il problema degli scontri casuali troppo frequenti, che a lungo andare si rivela frustrante e un po’ noioso.
Elementi ricorrenti e tipici della saga sono le navi volanti, il mondo esplorabile e le evocazioni: ovvero mostri potenti da richiamare in battaglia.
 

Per essere più specifici, ecco un piccolo elenco dei capitoli di Final Fantasy da me giocati, su che piattaforma e il mio giudizio personale. Giusto per guidare chi si vuole avvicinare a questa mastodontica saga e non sa da che parte cominciare.
Saltando a piè pari I due MMorpg, ovvero l’undicesimo e il quattordicesimo capitolo, ho giocato anche svariati spin off e sequel, ma ne parlerò nell'ultima parte di questo post.

Final Fantasy: nato su Nes nel 1987, l’ho giocato in italiano nella versione per GameBoy Advance intitolata “Final Fantasy Dawn of Souls” che comprendeva anche il secondo capitolo della saga. Questo remake presenta una grafica 2D rinnovata e alcuni cambiamenti nel gameplay. La trama e il mondo di gioco sono però gli stessi dell’originale: l’equilibrio tra i continenti  è retto da quattro cristalli, ma il loro potere si logora e nel corso dei secoli questi si disgregano facendo piombare il mondo nell’oscurità. A seguito di ciò la profezia annuncia l’arrivo di quattro guerrieri della luce che salveranno il mondo dalle minacce nate da queste catastrofi.
I quattro guerrieri  sono chiamati semplicemente guerrieri della luce, è possibile assegnare loro un nome e scegliere una classe tra Guerriero, Mago Nero, Ladro, Monaco, Mago Bianco e Mago Rosso, che si evolveranno in una versione più potente avanti nel gioco. Il sistema di combattimento è a turni, permettendo al giocatore di prendere tempo per effettuare la scelta strategica migliore in battaglia.
Nonostante le premesse della trama possano apparire banali, l’intreccio si sviluppa in maniera più articolata, con l’entrata in scena del paladino caduto Garland e dei quattro demoni elementali che fungevano da guardiani dei cristalli, dipanandosi tra paradossi e viaggi nel tempo.
Voto: 8,5/10
Pro: trama più complessa di quel che sembra e buon gameplay
Contro: i protagonisti anonimi

Final Fantasy II: come sopra, giocato nella compilation “Final Fantasy Dawn of Souls”. Anche questo capitolo si ritrova con grafica rinnovata e gameplay aggiornato. Stavolta niente protagonisti anonimi, i personaggi giocabili hanno un nome e una storia. I principali membri del party saranno tre, con alcune aggiunte temporanee durante il corso del gioco. Interessante il sistema di crescita del personaggio, molto diverso dal precedente: vengono abbandonate le classi e i punti esperienza in favore del sistema ad evoluzione: ovvero più si utilizza un arma o un abilità magica o fisica più si incrementano le statistiche relative alla stessa (un po' come accade nella serie degli Elder Scrolls per intenterci).
Il mondo è sconvolto dalla guerra tra il regno di Palamesia e i ribelli del regno di Fynn, ma dopo un violento attacco al castello di questi ultimi gli eroi sono costretti a ritirarsi nella cittadina di Altair. I giovani protagonisti parteciperanno alla fuga, ma è solo l’inizio di un viaggio che li porterà a scontrarsi con il malvagio imperatore Mateus e le sue creature infernali.
La trama prosegue in maniera lineare, ma ci sono colpi di scena inaspettati che arricchiscono l’esperienza di gioco: il mondo cambia faccia dopo un massiccio attacco portato dall’imperatore e all’ultimo minuto spunta un avversario che in realtà è una vecchia conoscenza. I protagonisti, Firion, Maria, Guy e i vari ospiti del party sono ben caratterizzati e per la prima volta fa la sua comparsa l’onnipresente Cid.
Voto: 9/10
Pro: personaggi ben caratterizzati e il sistema di crescita ad evoluzione molto azzeccato
Contro: la trama è un po’ banalotta e i colpi di scena sono interessanti ma scontati


Final Fantasy III: giocato in italiano nella sua versione per Nintendo DS, rifatta completamente in 3D. In questo gioco ritornano livelli e punti esperienza, inoltre viene introdotto per la prima volta il famoso job system, che permette di scegliere tra innumerevoli classi di personaggio e cambiarle durante il gioco a seconda delle esigenze.
Nella versione originale degli anni ’90 i protagonisti sono di nuovo gli anonimi guerrieri della luce, ma in questa versione per DS  vengono sostituiti da quattro personaggi con personalità e un background alle spalle provenienti dal manga ispirato al gioco.
La trama subisce leggeri cambiamenti rispetto alla prima versione a causa dell’introduzione di questi personaggi che interagiscono fin da subito tra loro, ma così facendo si ritrova arricchita di nuove sfaccettature. Come per il primo capitolo della saga, anche qui compaiono i quattro cristalli che scomparendo alterano gli equilibri del mondo di gioco. Saranno i quattro guerrieri della profezia a salvare il mondo.
Voto: 8/10
Pro: i personaggi perdono l’anonimato in favore di una buona caratterizzazione, il job system è fantastico
Contro: trama troppo lineare


Final Fantasy IV: giocato in inglese sulla prima Playstation all’interno della compilation “Final Fantasy Anthology”, e successivamente su Nintendo DS grazie al remake rifatto in 3D, stavolta in italiano.
Questo è l’unico Final Fantasy che ho giocato due volte, ma non è quello che preferisco nonostante sia senz’altro uno dei migliori.
Questo è il primo FF ad introdurre il sistema ATB (Active Time Battle), che rimarrà per il resto della serie fino al nono capitolo, e ad abbandonare il sistema a turni. Il sistema ATB permette di ibridare i turni con l’azione in tempo reale, rendendo le battaglie molto più frenetiche.
Inoltre questo è l’unico capitolo della saga dove il party non è più di quattro personaggi ma di cinque.
Ogni personaggio ha abilità specifiche che non cambiano per tutto il corso del gioco (eccetto per Cecil, il protagonista), legate alle tipiche classi apparse nella saga e il party muta continuamente in base alle esigenze della trama, alternando ben dodici PG diversi.
All’inizio del gioco è in corso un’azione militare aerea volta alla distruzione di un villaggio di maghi per recuperare uno dei quattro cristalli elementali, ma il capo della spedizione Cecil mette in discussione gli ordini e viene degradato. Inizia così il suo cammino di redenzione che lo porterà a salvare il mondo dai piani del malvagio Golbez e da un imperscrutabile nemico.
Voto: 9/10
Pro: il sistema ATB rende più dinamica l’azione, ottima caratterizzazione dei personaggi e trama coinvolgente
Contro: non si possono scegliere i membri del party
  
Final Fantasy V: come sopra, giocato in inglese sulla prima Playstation nella compilation “Final Fantasy Anthology”. Questa versione riproduce fedelmente l’originale nato su Snes con grafica bidimensionale.
Ritorna il gradito job system, ma il party si riduce a quattro elementi fissi, a parte un cambiamento in corso di trama. Si riprende nuovamente il tema dei cristalli, il primo a cedere è quello del vento e gli eroi, dopo essersi incontrati fortuitamente, intraprendono un viaggio per impedire che anche gli altri facciano la stessa fine. Scopriranno che la distruzione dei cristalli è opera del malvagio Ex-Death e che esiste un mondo parallelo minacciato anch’esso da questo potente nemico. I due mondi si fonderanno in uno unico ed Ex-Death potrà essere sconfitto solo grazie a molti sacrifici.
Nonostante queste premesse, FF V è uno dei capitoli della saga che ho apprezzato di meno. La trama è interessante nonostante l’espediente dei cristalli e la distruzione del mondo siano un tema un po’ troppo abusato, ma i personaggi non mi sono piaciuti. L’unica che mi ha convinta è la piratessa Faris, che purtroppo però è protagonista di un colpo di scena assai banale e abusato.
Voto: 7/10
Pro: il job system è sempre fantastico, la trama ha spunti interessanti
Contro: i personaggi piatti e banali

Final Fantasy VI: giocato in inglese sulla prima Playstation, in una versione che riproduce fedelmente l’originale. Ne esiste anche un porting per GameBoy Advance in italiano, ma non l’ho giocato perché identico all’originale a parte la lingua ed alcune aggiunte di gameplay. Se lo avessero riportato in 3D come FF IV ci avrei sicuramente fatto un pensierino. Primo Final Fantasy dove la tecnologia è preponderante e l’ambientazione medievale viene in gran parte abbandonata in favore di un mondo più cupo e molto post-apocalittico.
Ci sono ben quattordici personaggi giocabili e per la prima volta, da un certo punto del gioco in poi, è possibile scegliere quali inserire nel party. Non ci sono classi e ogni personaggio ha abilità specifiche che può apprendere tramite reliquie personalizzate, mentre la magia è fruibile da tutti grazie a cristalli chiamati magicite, che permettono di apprendere incantesimi ed evocare gli Esper, potenti creature che in questo gioco hanno un ruolo centrale.
La trama è tra le migliori e più coinvolgenti dell’intera saga: mille anni dopo la guerra dei magi che ha portato alla sparizione della magia, l’impero di Ghestal governa con il pugno di ferro. Terra, misteriosa fanciulla sotto il controllo dell’imperatore, insieme a due soldati imperiali si reca in un luogo abbandonato alla ricerca di un Esper dormiente, ma questi entra in contatto con la sua mente e si risveglia. Salvata da Locke, ladruncolo e ribelle, inizierà il viaggio per sventare i piani distruttivi dell’imperatore, che prevedono di sottrarre energia agli Esper per governare il mondo. L’intreccio si dipana tra triangoli amorosi, i drammi personali dei protagonisti e i loro tentativi di contrastare il malvagio Ghestal, che si rivelerà un burattino nelle mani del vero malvagio: il mago Kefka, suo consigliere. La trama subirà un brusco cambio di rotta quando un evento catastrofico renderà il mondo di gioco un deserto post-apocalittico, e ne seguirà un viaggio che porterà Locke a cercare i suoi compagni scomparsi fino al commovente epilogo.
Inutile dire che questo sia il mio FF preferito, e anche l’unico che abbia un protagonista maschile veramente interessante. Locke è carismatico e ben lontano dai depressi Cloud, Squall e compagnia che compariranno nei capitoli successivi.
Voto: 10/10
Pro: la trama coinvolgente, i personaggi ben caratterizzati, il sistema di gioco originale e ben strutturato
Contro: nessuno

Per ora mi fermo qui, per i restanti capitoli della saga vi rimando alla seconda parte, che pubblicherò a breve.
Alla prossima!