Rieccomi con la terza ed ultima parte di questa chilometrica
guida alla saga di Final Fantasy, dove parleremo di alcuni spin off e sequel
della serie regolare e dove trarrò le mie ultime conclusioni su questa saga
infinita.
La serie Crystal
Chronicles
Questa serie spin off nasce su GameCube nel 2003 e genera
svariati seguiti in esclusiva per le console Nintendo. Tutta la serie è caratterizzata
dalla stessa ambientazione fiabesca, popolata da umani che convivono con altre
razze peculiari del luogo.
Il gameplay della serie è caratterizzato da una forte
componente action-rpg, che alterna fasi esplorative, risoluzione di semplici
enigmi e combattimenti in tempo reale. La crescita del personaggio mantiene la
componente ruolistica: è possibile scegliere il personaggio da utilizzare in
base a razza e sesso e assegnarvi una classe che progredirà accumulando
esperienza. Infine, cosa molto gradita, in ogni capitolo da me giocato c’era la
possibilità di giocare in cooperativa con un amico.
Final Fantasy Crystal
Chronicles: giocato su GameCube in italiano. La trama di questo primo
capitolo è molto semplice: il mondo sta soccombendo ad un misterioso miasma che
ricopre la terra e solo il potere di alcuni cristalli può purificarlo, ma
questi stanno esaurendo il loro potere. Gli eroi dovranno viaggiare per
ricaricarli cercando le gocce di Mirra nascoste nel mondo di gioco, unica
sostanza in grado di ridare vita ai cristalli stessi.
Voto: 9/10
Pro:
l’ambientazione è colorata e suggestiva, il gameplay action è una buona
alternativa ai soliti FF
Contro: oggi
apparirebbe datato, era possibile giocare con un amico soltanto utilizzando un
adattatore per il Gameboy
Final Fantasy
Crystal Chronicles: Ring of fate: giocato in inglese su Nintendo DS, sia da
sola che in co-op tramite infrarossi. La storia ruota intorno a due gemelli
nati sotto l’influsso di una luna rossa che li ha dotati di poteri magici che
agiscono all’unisono. Yuri e Chelinka dovranno viaggiare per il mondo e
scontrarsi con un misterioso nemico che vuole alterare la realtà stessa. Il
giocatore utilizzerà Yuri, il maschio e dopo le fasi iniziali ambientate
nell’infanzia dei due bimbi ci sarà il salto temporale che ci porterà a
controllare uno Yuri cresciuto e maturo, accompagnato dai tre amici controllati
dall’IA del gioco, oppure da un secondo giocatore.
Voto: 9/10
Pro: gameplay
ottimo, trama affascinante
Contro: l’IA
che controlla il party non è perfetta
Final Fantasy Crystal
Chronicles: Echoes of time: giocato in inglese su Nintendo DS, sia da sola
che in co-op tramite infrarossi. In
questo gioco gli abitanti del nostro mondo soni stati infettati da una
misteriosa malattia e la ricerca di una cura è il punto focale attorno cui
ruota tutta la storia, che non è altro che un pretesto per visitare le varie
location del gioco e sconfiggere i nemici. il gameplay e l’appeal generale del
gioco sono sempre gli stessi, ma rispetto al predecessore i personaggi sono
anonimi “eroi” e la trama è molto più blanda.
Voto: 7,5/10
Pro: il sempre
ottimo gameplay, divertente sia da soli che con un amico
Contro: trama
piatta e personaggi privi di carattere
La serie Tactics
Questa serie con grafica bidimensionale è nata su
Playstation One con il bellissimo Final Fantasy Tactics ed è caratterizzata da
un ambientazione che probabilmente è la più bella mai creata per la saga di
Final Fantasy: Ivalice.
Reame fiabesco popolato da umani e strane razze ferali,
Ivalice è un connubio di splendide architetture cittadine e suggestive location
esterne.
Il gameplay è basato sulla strategia a turni: i
combattimenti si svolgono su una scacchiera dove il giocatore dispone i
personaggi e dove saranno già disposti i nemici, dopodiché ognuno attende il
proprio turno per agire. Un giudice, tipica autorità di Ivalice, fa da arbitro
allo scontro e se qualcuno infrange le regole del combattimento viene ammonito
o espulso.
La gestione del party si basa sul famoso job system e
sulla progressione tramite livelli di esperienza, mentre le varie abilità
vengono apprese grazie ad equipaggiamenti e armi personalizzati per le varie
classi.
La serie si compone di svariati capitoli, per lo più in
lingua inglese e usciti soprattutto per console portatili ed esiste anche una
riedizione del primo capitolo per PSP.
Data la complessità del gameplay, mi sono limitata a
giocare l’unico Tactics localizzato in italiano, ovvero Final Fantasy Tactics
Advance, uscito ovviamente per Gameboy Advance.
Final Fantasy Tactics Advance: il gioco inizia ai
giorni nostri, nella città di St.Ivalice, dove il giovane Marsh si è appena
trasferito. In città fa amicizia con Ritz, ragazzina dai capelli rossi che
nasconde un segreto e Mewt, che ha perduto sua madre da poco e con il padre che
fatica a sbarcare il lunario. Un bel giorno i tre trovano un libro magico e il
mondo intorno a loro si trasforma nel regno medievaleggiante di Ivalice, dove
Marsh dovrà imparare a sopravvivere, anche a costo di combattere contro i
propri amici.
Voto: 10/10
Pro: la trama
ha risvolti onirici e si snoda in maniera semplice ma intrigante, il gameplay è
eccelso
Contro:
nessuno
I sequel della
saga
Un tempo, qualcuno disse che non ci sarebbero stati
sequel diretti dei capitoli principali della saga di Final Fantasy. Poi quel
qualcuno cambiò idea, forse perché i fan non erano soddisfatti del finale di
Final Fantasy X (io lo ero, non poteva che finire in quel modo, crudele e
toccante al tempo stesso) o forse perché voleva far soldi con una bella mossa
commerciale legata alla saga di jrpg più famosa del globo.
Fatto sta che ci siam beccati svariati sequel,
soprattutto degli ultimi titoli usciti, ma anche del tanto amato Final Fantasy
VII. Ne ho giocati alcuni e il giudizio generale non è ne positivo ne negativo.
È più un “ma ce n’era veramente bisogno?”.
Final Fantasy X-2:
primo sequel ufficiale di uno dei capitoli della saga di FF, giocato in
italiano su PS2. Questo gioco è il seguito diretto di FF X, e riprende la trama
alcuni anni dopo la fine del suo predecessore. Attenzione! La trama è uno
SPOILER del finale di FF X: Yuna, accompagnata da Rikku e dalla new entry Pain
viaggeranno per le terre di Spira rinate dopo la sconfitta di Sin per cercare
lo scomparso Tidus.
Il gameplay è simile a quello del gioco precedente,
eccettuato il fatto che le tre eroine potranno cambiare classe con un sistema
che ricorda il job system, basato sull’acquisizione di sfere.
Nel complesso, un gioco mediocre di cui non si sentiva
davvero il bisogno.
Voto: 6/10
Pro: carino il
simil-job system, gameplay godibile
Contro: trama
edulcorata per arrivare forzatamente ad un lieto fine che non ha senso di
essere
Final Fantasy VII:
Dirge of Cerberus: uscito in italiano su PS2, si può considerare uno dei
sequel di Final Fantasy VII perchè i fatti si svolgono anni dopo la fine del
suddetto. Gioco totalmente action con protagonista Vincent Valentine, nato come
personaggio segreto in FF VII e poi divenuto molto popolare tra i fan della
saga, tanto da dedicargli un intero gioco.
La trama ha premesse piuttosto banali: Vincent deve
scontrarsi con un nuovo gruppo di nemici nati dopo lo schianto della meteora,
ma le cose si fanno interessanti in quanto l’intreccio si dipana intorno al
passato di Vincent, da sempre misterioso e finalmente si scoprirà qualcosa in
più su di lui e sul suo rapporto con la misteriosa Lucretia. Per chi non lo
sapesse, Vincent ha subito esperimenti sul suo corpo che gli hanno donato una
specie di immortalità e gli conferiscono la capacità di trasformarsi in vari
mostri, questi elementi, uniti al suo aspetto androgino, hanno spesso generato l’equivoco
tra i fan sulla possibilità che fosse un vampiro.
Durante il gioco Vincent potrà utilizzare diverse armi da
fuoco personalizzabili tramite l’apposito negozio, ma potrà anche attaccare i
nemici in corpo a corpo e lanciare magie, seppure la componente shooter sia
preponderante.
Se visto come un semplice action, DoC non è granchè. I
controlli sono macchinosi e la difficoltà è sbilanciata, inoltre il gioco è
decisamente troppo corto. Il susseguirsi dell’azione lineare e priva di
componente esplorativa lo fa assomigliare pesantemente ad un picchiaduro a
scorrimento in stile ninja gaiden più che ad un action-rpg.
A suo favore va
detto che i risvolti della trama che dipanano il mistero sull’affascinante
Vincent valgono il prezzo del biglietto, quantomeno se siete fan sfegatati del
personaggio, altrimenti potete farne tranquillamente a meno.
Voto: 6,5/10
Pro: il gioco
fa luce sul passato di Vincent, il sistema di modifica degli armamenti è ben
fatto
Contro: troppo
lineare, gameplay migliorabile, poco longevo
Final Fantasy XII Revenant Wings: giocato su Nintendo
DS in italiano, è il seguito del mediocre Final Fantasy XII e rispetto a
quest’ultimo si è rivelato una piacevolissima sorpresa.
Vaan e Penelo sono finalmente diventati aviopirati e
viaggiano per i celi di Ivalice in cerca di tesori, facendo concorrenza ai
vecchi amici Balthier e Fran. Finchè durante un recupero la loro nave non viene
distrutta e i due si trovano appiedati, ma nei celi appare una misteriosa nave
fantasma e la tentazione è forte. Insieme a Philo, Kytes (orfani della città
bassa come loro) e Tomaj (garzone della taverna), i due riescono a requisirla,
per poi ritrovarsi trasportati a forza sul misterioso continente fluttuante di
Lemures, dove ormai gli aviopirati non fanno altro che saccheggiare e fare man
bassa. Qui incontreranno i rappresentanti della razza volante degli Aegyl e li
aiuteranno a scacciare i predoni dal loro regno.
Questo seguito è svariate spanne sopra il suo
predecessore, sia come trama che come caratterizzazione dei personaggi.
Finalmente anche un protagonista insipido come Vaan acquista una
caratterizzazione precisa, così come gli altri comprimari e le new entry,
rendendo possibile al giocatore provare un po’ più di empatia con essi.
Ma la vera rivoluzione è nel gameplay, differente da
tutto ciò che avevo visto fino a quel momento nella saga: i combattimenti sono
in tempo reale ma di stampo strategico. Ogni membro del party può schierare in
campo un piccolo esercito personale di Esper. Le evocazioni che nel precedente
avevano un utilità molto marginale, in questo gioco sono il fulcro dell’azione:
grazie ad una sostanza chiamata Auracite, ogni personaggio può selezionare da
una ruota gli Esper desiderati, ordinati in base all’elemento di appartenenza.
Ovviamente sarà necessario scegliere gli Esper del giusto tipo in base ai
nemici di turno per infliggere il massimo danno possibile.
Ognuno può schierare due Esper ed evocane altri grazie a
portali situati nei vari stage. Ma anche i membri del party potranno agire
mentre fanno combattere le loro creature, e ognuno di loro avrà abilità e stile
di combattimento personalizzati, al contrario di quanto accadeva nel precedente
gioco. Il giocatore controllerà un personaggio alla volta e gli altri agiranno
in base al già sfruttato Gambit System (i personaggi agiscono indipendentemente
ma in base a condizioni stabilite dal giocatore).
Voto: 9/10
Pro:
personaggi finalmente dotati di una caratterizzazione forte, gameplay originale
Contro: la
trama a tratti è un po’ troppo infantile
Final Fantasy XIII-2: uscito su PS3, è il sequel del
pessimo Final Fantasy XIII. Con la speranza che con questo seguito accadesse
ciò che era accaduto con il seguito di Final Fantasy XII, ho acquistato questo
gioco quasi a scatola chiusa. Ma è stata una delusione.
Serah è disperata, sua sorella Lightning è scomparsa e
tutti la credono morta, ma lei sa che non è così. Insieme a Noel, giunto da un
altro luogo, partirà alla sua ricerca viaggiando nel tempo e nello spazio.
Il sistema di combattimento è sempre lo stesso del
precedente, l’unica differenza sta nel fatto che i nemici non saranno più
visibili sulla mappa ma appariranno su schermo solo quando ci si avvicina a
loro. Serah e Noel dovranno viaggiare attraverso il tempo e lo spazio grazie al
sistema Historia Crux, che tramite portali sbloccabili permette di visitare le
varie location nelle varie epoche. L’aggiunta di compiti secondari, negozi e
chocobo rende l’esperienza molto meno lineare del precedente e più interessante
da giocare.
Eppure nonostante il gameplay fosse buono mi sono
stancata dopo poche ore di gioco, perché l’appeal di personaggi e trama era lo
stesso del precedente. Serah è una bimba frignona e Noel il solito fighetto
depresso e introspettivo. Se non fosse stato per questi punti dolenti
probabilmente l’avrei giocato fino alla fine e non l’avrei riportato al mio
Gamestop di fiducia. Unico Final Fantasy che ho riportato al negozio. Nonostante
la totale libertà d’azione, che era il punto più controverso di quel Final
Fantasy XIII troppo lineare, non ho apprezzato questo gioco. Bocciato.
Voto: 4/10
Pro: il
sistema Historia Crux permette una certa longevità e le location sono
ampiamente rivisitabili
Contro: i
personaggi sono privi di spessore e addirittura antipatici, il sistema di
combattimento è sempre poco soddisfacente, la trama principale è solo un
pretesto per viaggiare tra le varie epoche
Con questo si conclude il mio viaggio attraverso la saga
di Final Fantasy, in attesa che esca il nuovo capitolo: Final Fantasy XV. Qui
sotto metto il video sul gameplay di questo titolo, che tutto sommato non
sembra malaccio, anche se si nota la fortissima componente action. Bisogna
vedere come sono caratterizzati i personaggi e se la trama è degna di essere
raccontata in un gioco di ruolo. Sono due cose su cui la serie ha sempre
puntato, a parte gli scivoloni dei capitoli più recenti. Ai posteri l’ardua
sentenza.
Alla prossima!
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