sabato 17 agosto 2013

La Fantasia Finale di Square: Parte prima



Come molti sapranno già, fu il primo capitolo della saga di Final Fantasy a salvare la Squaresoft dal fallimento nel 1987. Oggi la software house si chiama SquareEnix e la saga è arrivata ormai al quindicesimo capitolo, in uscita per le console di prossima generazione, inoltre vanta una lunga serie di spin off usciti su svariate piattaforme.
Ma arrivati a questo punto, credo sia il momento di fare una qualche riflessione su una saga che ho amato molto in passato, ma che ultimamente mi ha deluso profondamente, tanto da decidere forse di abbandonarla dopo tanti anni di gioco.

I primi cinque capitoli di FF hanno ambientazioni pseudo-medievali con poca contaminazione tecnologica. Dal sesto capitolo in poi invece la tecnologia comincia ad apparire con maggior prepotenza nella saga, mentre in termini di gameplay praticamente ogni Final Fantasy porta cambiamenti e novità, sia nella gestione del party che nel sistema di combattimento. Purtroppo però quasi tutta la serie si porta dietro il problema degli scontri casuali troppo frequenti, che a lungo andare si rivela frustrante e un po’ noioso.
Elementi ricorrenti e tipici della saga sono le navi volanti, il mondo esplorabile e le evocazioni: ovvero mostri potenti da richiamare in battaglia.
 

Per essere più specifici, ecco un piccolo elenco dei capitoli di Final Fantasy da me giocati, su che piattaforma e il mio giudizio personale. Giusto per guidare chi si vuole avvicinare a questa mastodontica saga e non sa da che parte cominciare.
Saltando a piè pari I due MMorpg, ovvero l’undicesimo e il quattordicesimo capitolo, ho giocato anche svariati spin off e sequel, ma ne parlerò nell'ultima parte di questo post.

Final Fantasy: nato su Nes nel 1987, l’ho giocato in italiano nella versione per GameBoy Advance intitolata “Final Fantasy Dawn of Souls” che comprendeva anche il secondo capitolo della saga. Questo remake presenta una grafica 2D rinnovata e alcuni cambiamenti nel gameplay. La trama e il mondo di gioco sono però gli stessi dell’originale: l’equilibrio tra i continenti  è retto da quattro cristalli, ma il loro potere si logora e nel corso dei secoli questi si disgregano facendo piombare il mondo nell’oscurità. A seguito di ciò la profezia annuncia l’arrivo di quattro guerrieri della luce che salveranno il mondo dalle minacce nate da queste catastrofi.
I quattro guerrieri  sono chiamati semplicemente guerrieri della luce, è possibile assegnare loro un nome e scegliere una classe tra Guerriero, Mago Nero, Ladro, Monaco, Mago Bianco e Mago Rosso, che si evolveranno in una versione più potente avanti nel gioco. Il sistema di combattimento è a turni, permettendo al giocatore di prendere tempo per effettuare la scelta strategica migliore in battaglia.
Nonostante le premesse della trama possano apparire banali, l’intreccio si sviluppa in maniera più articolata, con l’entrata in scena del paladino caduto Garland e dei quattro demoni elementali che fungevano da guardiani dei cristalli, dipanandosi tra paradossi e viaggi nel tempo.
Voto: 8,5/10
Pro: trama più complessa di quel che sembra e buon gameplay
Contro: i protagonisti anonimi

Final Fantasy II: come sopra, giocato nella compilation “Final Fantasy Dawn of Souls”. Anche questo capitolo si ritrova con grafica rinnovata e gameplay aggiornato. Stavolta niente protagonisti anonimi, i personaggi giocabili hanno un nome e una storia. I principali membri del party saranno tre, con alcune aggiunte temporanee durante il corso del gioco. Interessante il sistema di crescita del personaggio, molto diverso dal precedente: vengono abbandonate le classi e i punti esperienza in favore del sistema ad evoluzione: ovvero più si utilizza un arma o un abilità magica o fisica più si incrementano le statistiche relative alla stessa (un po' come accade nella serie degli Elder Scrolls per intenterci).
Il mondo è sconvolto dalla guerra tra il regno di Palamesia e i ribelli del regno di Fynn, ma dopo un violento attacco al castello di questi ultimi gli eroi sono costretti a ritirarsi nella cittadina di Altair. I giovani protagonisti parteciperanno alla fuga, ma è solo l’inizio di un viaggio che li porterà a scontrarsi con il malvagio imperatore Mateus e le sue creature infernali.
La trama prosegue in maniera lineare, ma ci sono colpi di scena inaspettati che arricchiscono l’esperienza di gioco: il mondo cambia faccia dopo un massiccio attacco portato dall’imperatore e all’ultimo minuto spunta un avversario che in realtà è una vecchia conoscenza. I protagonisti, Firion, Maria, Guy e i vari ospiti del party sono ben caratterizzati e per la prima volta fa la sua comparsa l’onnipresente Cid.
Voto: 9/10
Pro: personaggi ben caratterizzati e il sistema di crescita ad evoluzione molto azzeccato
Contro: la trama è un po’ banalotta e i colpi di scena sono interessanti ma scontati


Final Fantasy III: giocato in italiano nella sua versione per Nintendo DS, rifatta completamente in 3D. In questo gioco ritornano livelli e punti esperienza, inoltre viene introdotto per la prima volta il famoso job system, che permette di scegliere tra innumerevoli classi di personaggio e cambiarle durante il gioco a seconda delle esigenze.
Nella versione originale degli anni ’90 i protagonisti sono di nuovo gli anonimi guerrieri della luce, ma in questa versione per DS  vengono sostituiti da quattro personaggi con personalità e un background alle spalle provenienti dal manga ispirato al gioco.
La trama subisce leggeri cambiamenti rispetto alla prima versione a causa dell’introduzione di questi personaggi che interagiscono fin da subito tra loro, ma così facendo si ritrova arricchita di nuove sfaccettature. Come per il primo capitolo della saga, anche qui compaiono i quattro cristalli che scomparendo alterano gli equilibri del mondo di gioco. Saranno i quattro guerrieri della profezia a salvare il mondo.
Voto: 8/10
Pro: i personaggi perdono l’anonimato in favore di una buona caratterizzazione, il job system è fantastico
Contro: trama troppo lineare


Final Fantasy IV: giocato in inglese sulla prima Playstation all’interno della compilation “Final Fantasy Anthology”, e successivamente su Nintendo DS grazie al remake rifatto in 3D, stavolta in italiano.
Questo è l’unico Final Fantasy che ho giocato due volte, ma non è quello che preferisco nonostante sia senz’altro uno dei migliori.
Questo è il primo FF ad introdurre il sistema ATB (Active Time Battle), che rimarrà per il resto della serie fino al nono capitolo, e ad abbandonare il sistema a turni. Il sistema ATB permette di ibridare i turni con l’azione in tempo reale, rendendo le battaglie molto più frenetiche.
Inoltre questo è l’unico capitolo della saga dove il party non è più di quattro personaggi ma di cinque.
Ogni personaggio ha abilità specifiche che non cambiano per tutto il corso del gioco (eccetto per Cecil, il protagonista), legate alle tipiche classi apparse nella saga e il party muta continuamente in base alle esigenze della trama, alternando ben dodici PG diversi.
All’inizio del gioco è in corso un’azione militare aerea volta alla distruzione di un villaggio di maghi per recuperare uno dei quattro cristalli elementali, ma il capo della spedizione Cecil mette in discussione gli ordini e viene degradato. Inizia così il suo cammino di redenzione che lo porterà a salvare il mondo dai piani del malvagio Golbez e da un imperscrutabile nemico.
Voto: 9/10
Pro: il sistema ATB rende più dinamica l’azione, ottima caratterizzazione dei personaggi e trama coinvolgente
Contro: non si possono scegliere i membri del party
  
Final Fantasy V: come sopra, giocato in inglese sulla prima Playstation nella compilation “Final Fantasy Anthology”. Questa versione riproduce fedelmente l’originale nato su Snes con grafica bidimensionale.
Ritorna il gradito job system, ma il party si riduce a quattro elementi fissi, a parte un cambiamento in corso di trama. Si riprende nuovamente il tema dei cristalli, il primo a cedere è quello del vento e gli eroi, dopo essersi incontrati fortuitamente, intraprendono un viaggio per impedire che anche gli altri facciano la stessa fine. Scopriranno che la distruzione dei cristalli è opera del malvagio Ex-Death e che esiste un mondo parallelo minacciato anch’esso da questo potente nemico. I due mondi si fonderanno in uno unico ed Ex-Death potrà essere sconfitto solo grazie a molti sacrifici.
Nonostante queste premesse, FF V è uno dei capitoli della saga che ho apprezzato di meno. La trama è interessante nonostante l’espediente dei cristalli e la distruzione del mondo siano un tema un po’ troppo abusato, ma i personaggi non mi sono piaciuti. L’unica che mi ha convinta è la piratessa Faris, che purtroppo però è protagonista di un colpo di scena assai banale e abusato.
Voto: 7/10
Pro: il job system è sempre fantastico, la trama ha spunti interessanti
Contro: i personaggi piatti e banali

Final Fantasy VI: giocato in inglese sulla prima Playstation, in una versione che riproduce fedelmente l’originale. Ne esiste anche un porting per GameBoy Advance in italiano, ma non l’ho giocato perché identico all’originale a parte la lingua ed alcune aggiunte di gameplay. Se lo avessero riportato in 3D come FF IV ci avrei sicuramente fatto un pensierino. Primo Final Fantasy dove la tecnologia è preponderante e l’ambientazione medievale viene in gran parte abbandonata in favore di un mondo più cupo e molto post-apocalittico.
Ci sono ben quattordici personaggi giocabili e per la prima volta, da un certo punto del gioco in poi, è possibile scegliere quali inserire nel party. Non ci sono classi e ogni personaggio ha abilità specifiche che può apprendere tramite reliquie personalizzate, mentre la magia è fruibile da tutti grazie a cristalli chiamati magicite, che permettono di apprendere incantesimi ed evocare gli Esper, potenti creature che in questo gioco hanno un ruolo centrale.
La trama è tra le migliori e più coinvolgenti dell’intera saga: mille anni dopo la guerra dei magi che ha portato alla sparizione della magia, l’impero di Ghestal governa con il pugno di ferro. Terra, misteriosa fanciulla sotto il controllo dell’imperatore, insieme a due soldati imperiali si reca in un luogo abbandonato alla ricerca di un Esper dormiente, ma questi entra in contatto con la sua mente e si risveglia. Salvata da Locke, ladruncolo e ribelle, inizierà il viaggio per sventare i piani distruttivi dell’imperatore, che prevedono di sottrarre energia agli Esper per governare il mondo. L’intreccio si dipana tra triangoli amorosi, i drammi personali dei protagonisti e i loro tentativi di contrastare il malvagio Ghestal, che si rivelerà un burattino nelle mani del vero malvagio: il mago Kefka, suo consigliere. La trama subirà un brusco cambio di rotta quando un evento catastrofico renderà il mondo di gioco un deserto post-apocalittico, e ne seguirà un viaggio che porterà Locke a cercare i suoi compagni scomparsi fino al commovente epilogo.
Inutile dire che questo sia il mio FF preferito, e anche l’unico che abbia un protagonista maschile veramente interessante. Locke è carismatico e ben lontano dai depressi Cloud, Squall e compagnia che compariranno nei capitoli successivi.
Voto: 10/10
Pro: la trama coinvolgente, i personaggi ben caratterizzati, il sistema di gioco originale e ben strutturato
Contro: nessuno

Per ora mi fermo qui, per i restanti capitoli della saga vi rimando alla seconda parte, che pubblicherò a breve.
Alla prossima!

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