sabato 24 agosto 2013

La Fantasia Finale di Square: Parte seconda



Eccomi di ritorno per la seconda parte sulla guida alla saga di Final Fantasy, con i capitoli dal settimo al tredicesimo, saltando i due Mmorpg perché non li ho giocati e i vari spin off di cui parlerò nell’ultima parte di questo post.

Final Fantasy VII inaugura la seconda generazione di Final Fantasy, in un certo senso, dato che è il primo capitolo a sfruttare le tre dimensioni, ridà nuova vita alla saga, consacrandola definitivamente nella storia dei videogiochi.

Final Fantasy VII: giocato ovviamente su Playstation One in lingua inglese. Primo FF ad essere nato in tre dimensioni, con personaggi super deformend. Il gioco è ambientato in un mondo steampunk e i personaggi sono interessanti e ben caratterizzati. Purtroppo, da qui in poi, a parte l’esploit di FF IX, i protagonisti maschili della saga diventeranno depressi e con poco appeal, facendosi sopraffare da comprimari molto più carismatici.
In questo FF il sistema gi apprendimento di magie e abilità avviene attraverso sfere chiamate Materie. Però a meno che non si decida di lasciare quelle di base ai vari personaggi e svilupparne le caratteristiche personali in maniera diversificata, tutti possono fare tutto, cosa che fa perdere molti punti alla personalizzazione del party, secondo me.
Nel mondo di gioco, la multinazionale Shinra sfrutta l’energia Mako estratta dalla terra stessa per distribuire elettricità all’intero pianeta, senza però curarsi degli effetti che questo processo ha sull’ambiente. Questa energia viene sfruttata anche per potenziare soldati umani al servizio della compagnia, minacciata dai ribelli del gruppo Avalanche, di cui fanno parte Cloud, ex soldato della Shinra e alcuni dei personaggi principali della saga. La trama si snoda tra i tentativi di Avalnche di sabotare la Shinra e gli sforzi dei personaggi per impedire che il malvagio Sephiroth attiri una meteora in rotta di collisione con il pianeta, dipanandosi tra numerosi colpi di scena veramente ben congeniati.
In uno di questi ormai noto a tutti, Aerith muore lasciando sconvolti i fan di Final Fantasy. Nonostante non sia il primo personaggio della saga a morire durante uno dei giochi, la sua morte porta ad una serie di congetture e leggende metropolitane sulla sua possibile resurrezione, ovviamente tutte infondate.
Voto: 8/10
Pro: trama e personaggi complessi
Contro: l’uso delle materie penalizza la personalizzazione 


Final Fantasy VIII: giocato su Playstation in italiano. È stato il primo FF su cui ho messo le mani, spingendomi poi a ricercare e giocare tutti i capitoli della saga che mi ero persa, e grazie ai porting su PSX e i remake per console portatili sono poi riuscita a giocare l’intera saga principale.
L’ottavo capitolo di Final Fantasy è ambientato nuovamente in un mondo dominato dalla tecnologia ed è il primo ad avere personaggi con aspetto realistico. Il gioco propone una nuova gestione delle magie che lascia gli MP in favore di un sistema chiamato di Junction, che prevede la preparazione di un dato numero di incantesimi esauribili (come il mago di D&D), e la possibilità di fondere le evocazioni dette Guardian Force con le caratteristiche principali di ogni personaggio, per potenziarlo e permettergli di utilizzare la magia. Anche in questo capitolo, abilità e magie possono essere apprese da tutti, unica caratteristica che distingue le capacità dei personaggi è l’arma che utilizzano, che sarà sempre la stessa fino alla fine, ma sarà potenziabile tramite materiali specifici e cambierà aspetto fino ad una versione finale estremamente difficile da realizzare. Inoltre per la prima volta i personaggi controllabili in battaglia saranno solo tre.
La trama è coinvolgente e i sei personaggi reclutabili nel party sono più o meno interessanti. Piatta e banale la caratterizzazione del protagonista, ma decisamente più simpatici i suoi comprimari.
Inoltre ci sono altri tre personaggi giocabili che utilizzeremo in alcune sessioni flashback del gioco, la cui storia arricchisce l’intreccio e ci permette di capire meglio i fatti avvenuti in passato.
Ricco di colpi di scena, Final Fantasy VIII ci racconta la storia dei Seed, soldati mercenari al soldo di chi richieda le loro capacità che vengono addestrati in vere e proprie scuole, chiamate Garden. Un giorno la strega Edea s’impossessa del regno di Galbadia e dichiara guerra al resto del mondo, così i Seed saranno chiamati a combattere contro di lei a le sue forze militari. I Garden superstiti cercheranno di allearsi tra loro contro la minaccia di Edea e i nostri eroi si troveranno invischiati in un gioco di intrighi politici e di magia più grande di loro, dove il vero pericolo si rivelerà un’entità oscura che vuole comprimere il tempo e fondere le varie ere. La trama si dirama tra colpi di scena e tradimenti, e anche se a volte le elucubrazioni mentali dei protagonisti lasciano il tempo che trovano il gioco emoziona e coinvolge appieno.
Voto: 8,5/10
Pro: la trama ricca di rivelazioni e colpi di scena
Contro: il sistema junction non convince e i personaggi sono un po’ banali

Final Fantasy IX: ultimo Final Fantasy a comparire su Playstation One e unico gioco che probabilmente spreme fino in fondo le capacità della console. Il gioco è un ritorno ad un’ambientazione medievale non contaminata da tecnologia e personaggi super deformed. Al contrario dei suoi due predecessori, Zidane, il protagonista (in italia, Gidan per non confonderlo con il calciatore), dimostra di essere un allegro sbruffone ed assomiglia al Locke di FF VI.
Come in FF IV, ogni personaggio ha capacità personali legate alle classi tipiche della saga e può usare armi ed equipaggiamenti personalizzati che permettono l’apprendimento delle abilità tramite l’accumulo di punti detti AP. Questo è anche l’ultimo FF a sfruttare il sistema ATB in maniera classica, nei capitoli successivi le cose cambieranno sostanzialmente.
il mondo è in pace da secoli, fino a quando la regina Brahne del regno di Alexandria non decide di iniziare una campagna militare per conquistare i regni vicini e nel per riuscirci intende risvegliare l’arte dell’evocazione ormai perduta sfruttando i poteri sopiti della figlia Garnet. Un giorno il gruppo di avventurieri Tantalus progetta di rapire la principessa simulando uno spettacolo teatrale nella capitale, ma sarà proprio la principessa a fuggire con loro volontariamente per sfuggire alla propria madre, ormai corrotta dal misterioso Kuja. I nostri eroi intraprenderanno il loro viaggio per fermare i piani della regina.
La trama appare un po’ banale, ma in realtà è ricca di sfaccettature e rivelazioni sui personaggi, riccamente caratterizzati a partire dai protagonisti.
Voto: 9,5/10
Pro: la gestione del party e la crescita dei personaggi è ottima, i personaggi sono adorabili e la trama coinvolge
Contro: il boss finale è un po’ deludente e sembra buttato lì per caso
 

Final Fantasy X: primo Final Fantasy a debuttare su PS2, primo con doppiaggio sonoro e primo a non avere la mappa esplorabile, sostituita da una lista di destinazioni selezionabili con l’aeronave di turno. Il sistema ATB svanisce in favore di un sistema a turni fissi e la possibilità di scambiare i membri del parti con la pressione di un tasto, per permettere a tutti i personaggi di partecipare alla battaglia (e risparmiare un sacco di tempo per farmare esperienza, non dovendo rimaneggiare il party ad ogni sessione di livellamento). Il sistema di crescita dei personaggi avviene tramite la cosiddetta sferografia, una sorta di albero delle abilità dove ogni personaggio parte da una sezione specifica, specializzandosi nelle varie capacità, magia nera, bianca, eccetera. Purtroppo però non ci vuole niente a cambiare le carte in tavola e far fare tutto a tutti, e come per FF VII questa scelta può penalizzare la personalizzazione, dipende dalle scelte del giocatore.
I personaggi, se si esclude Tidus, il protagonista (che è un po’ troppo piatto e banale) sono ben fatti. Dal carattere forte e carismatici. Il prologo si svolge nella città di Zanarkand, decisamente futuristica, dove vive il protagonista Tidus, che però ben presto si ritroverà catapultato su Spira, un mondo moderno, colorato e vitale, ma privo di tecnologia. Sul nuovo mondo s’imbatterà in Yuna, apprendista evocatrice che deve percorrere un pellegrinaggio tra i templi dedicati ai potenti Eoni (le evocazioni del gioco) per completare il suo addestramento.
Tidus scoprirà che la misteriosa entità chiamata Yevon ha bandito la tecnologia da questo mondo  inviando il terrificante Sin, ma anche dopo secoli questo continua a minacciare Spira distruggendo ogni cosa sul suo cammino. Tidus seguirà Yuna e i gli altri durante il suo viaggio nel  tentativo di acquisire il potere necessario per distruggere il malefico Sin, ma le cose non sono come sembrano.
Voto: 8/10
Pro: il sistema di combattimento è ottimo , la trama interessante e la maggior parte dei personaggi ha una buona caratterizzazione
Contro: la sferografia poteva essere sviluppata in modo da avere una personalizzazione più netta, non c’è la mappa esplorabile

Final Fantasy XII: giocato in italiano su PS2, è il primo capitolo della saga regolare che si svolge su Ivalice, ambientazione resa famosa dagli spin off tattici di FF e dall’ottimo Vagrant Story.
Come per FF IX, è un ritorno ad atmosfere ricche di magia e medievaleggianti, abbandonando i mondi tecnologici dei suoi predecessori. Figure centrali di questo mondo sono i giudici, una sorta di corpo speciale che fa rispettare le leggi, formula accuse ed esegue le sentenze (come il giudice Dredd). Le evocazioni in questo gioco non sono le consuete già viste in tutti i precedenti capitoli, ma creature completamente nuove da evocare in battaglia. Peccato che siano poco potenti e che muoiano subito, rendendole di fatto inutilizzabili.
Il gameplay viene completamente rivoluzionato e gli scontri casuali così come li abbiamo conosciuti fin d’ora svaniscono in favore di nemici visibili su schermo, che tecnicamente sarebbe possibile evitare (in realtà se li scansi ti corrono dietro). Durante gli scontri è possibile controllare le azioni di uno solo dei personaggi, che potremo muovere per il campo di battaglia e selezionare le azioni disponibili da un menù a tendina (similmente al sistema di combattimento di Kingdom Hearts), mentre gli altri personaggi agiranno indipendentemente in base ad una serie di algoritmi impostati dal giocatore, detti Gambit System. La crescita dei personaggi avviene in base ad una scacchiera delle licenze, dove i personaggi dovranno acquistare le varie abilità o armamenti per poterle usare. Purtroppo questo sistema è basato sul “tutti possono fare tutto” in modo così plateale che azzera totalmente qualsiasi personalizzazione.
La trama parte benissimo e incuriosisce fin dalle prime battute, ma proseguendo nel gioco si appiattisce totalmente, tanto da diventare dimenticabile. I personaggi non hanno un minimo di carattere e sono tanto piatti da non suscitare ne simpatie, ne tantomeno antipatie nel giocatore.
Anche questo capitolo non ha mappa esplorabile ma un sistema di viaggio veloce simile a quello del precedente capitolo.
La storia inizia nel regno di Dalmasca, dove la principessa Ashe sposa il principe del regno vicino di Nabradia per suggellare l’alleanza tra i due regni, ma il regno di Arcadia ben presto sferra un attacco e il principe muore durante la battaglia lasciando Ashe vedova e costringendo il re a firmare un trattato di resa al nemico, ma questi viene tradito e ucciso prima di firmare il trattato. La principessa Ashe viene spacciata per morta suicida e così il presunto traditore Bash, giudice di Dalmasca. Nel frattempo il giovane Vaan, che ha appena perso il fratello durante l’attentato al re, si arrabatta per le strade facendo il ladruncolo, con il sogno di diventare un pirata dell’aria. Ovviamente la sua strada s’incrocerà con quella di Ashe e Bash, per intraprendere il viaggio che porterà alla sconfitta del reame nemico.
Voto: 6/10
Pro: Ivalice è meravigliosa, il sistema di combattimento è originale, le missioni secondarie di caccia al mostro sono divertenti
Contro: i personaggi son piatti e la trama inconsistente, le evocazioni sono belle ma inutili

Final Fantasy XIII: primo capitolo della saga ad apparire su PS3, segna il ritorno ad un mondo dominato dalla tecnologia e secondo me è il punto più basso raggiunto dalla saga. Questo capitolo è privo di tutti quegli elementi secondari che contraddistinguono il gioco di ruolo, niente missioni opzionali, niente luoghi segreti o dialoghi con i personaggi non giocanti. Si più solo seguire la trama su binari prestabiliti che lo fanno assomigliare più ad un picchiaduro a scorrimento che a un jrpg. Il tutto unito ad un sistema di combattimento insoddisfacente e a personaggi di una piattezza e di una banalità mai viste.
Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla trama, che è forse l’unica cosa che si salva: i due mondi Cocoon e Pulse sono connessi tra loro, il primo è dominato da una monarchia ecclesiastica che segue divinità chiamate Fal’cie, che possono benedire gli umani donando loro poteri magici e nominandoli L’cie, araldi votati a svolgere missioni per loro conto. Se falliscono si trasformeranno in creature aberranti dette Cie’th, mentre se hanno successo diverranno cristalli e vivranno eternamente in una sorta di stasi.
Il mondo di Pulse è invece brutale e selvaggio, e vi vengono esiliati coloro che vengono invece maledetti e marchiati dai Fal’Cie, ma le epurazioni sono prive di controllo e i ribelli del Nora attaccano i treni diretti a Pulse per salvare più persone possibili. La protagonista Lightning scopre che sua sorella Serah è una L’cie, votata ad una missione che in ogni caso la porterà alla morte. Insieme al ragazzo di Serah, Snow e gli altri che si uniranno a loro cercherà di salvare Serah e impedire che Cocoon e Pulse collidano causando la distruzione di entrambi i mondi.
Il buono che c’è in questo gioco finisce qui. La trama si dipana in maniera lineare fino alla conclusione ed è soddisfacente, ma è tutto il contorno che non va! I personaggi, come ho già detto sono inconsistenti e lo sviluppo lineare limita il coinvolgimento nell’ambientazione, che presentata così comè sembra estremamente interessante. Insomma un’occasione sprecata.
Il sistema di combattimento poi è pessimo. C’è chi dice innovativo, io dico noioso: gli scontri avvengono in tempo reale come per il predecessore, ma i personaggi agiscono in maniera quasi indipendente.
Mi spiego meglio. È possibile controllare le azioni di uno dei tre membri del party mentre gli altri agiscono in base all’IA come per il Gambit System di FF XII, ma ci sono alcune differenze. I personaggi avranno abilità legate a ruoli: Attaccante, Occultista, Sentinella, Terapeuta, Sinergista e Sabotatore, dotate di abilità specifiche e i vari personaggi saranno portati per alcune piuttosto che per altre, dando alla cosa un certo grado di personalizzazione. In combattimento l’azione sarà veloce e frenetica: lo scopo è quello di incatenare i vari attacchi per formare delle combo, e tutto il difficile sta nel scegliere quelli giusti con il giusto tempismo. Sembra carino detto così ma il grosso difetto di questo sistema è che per risolvere gli scontri meno impegnativi si può anche impostare il tutto su automatico e stare a guardare limitandosi alla pressione del tasto di azione. Lo sviluppo dei personaggi è basato sul Cristallum, molto simile alla sferografia, ma come ho già detto più personalizzato.
In definitiva, questo Final Fantasy è decisamente poco riuscito su molti fronti e se non avesse quel nome altisonante, secondo me non avrebbe ricevuto tutti quei consensi positivi dalla stampa videoludica. Una vera delusione.
Voto:5/10
Pro: i ruoli e il Cristallum danno un certo grado di personalizzazione, la trama tutto sommato è godibile
Contro: i personaggi sono pessimi, il combat system è ripetitivo e noioso, l’azione è troppo lineare e l’assenza di compiti secondari da svolgere mina pesantemente la longevità del titolo

Dopo quest’ultimo FF così deludente ho molte riserve per il prossimo capitolo regolare della saga, ovvero Final Fantasy XV. Prima di tutto perché non è altro che quel Final Fantasy Versus così tanto rimandato da Square, che secondo me ha subito così tanti rimaneggiamenti negli anni che il rischio che ne esca una cagata è forte. Secondo motivo, perché da quel poco che si è visto nel teaser ufficiale i personaggi sembrano davvero poco interessanti, sono i soliti personaggi emo depressi dall’aspetto androgino, comuni ai giochi nipponici degli ultimi anni.
Sul resto non mi pronuncio, anche perché non si sa ancora molto, ma nei prossimi mesi vedremo cosa salterà fuori e vedremo se meriterà i miei soldi o se dovrò dire addio per sempre alla Fantasia Finale di Square.

Ci vediamo per la terza parte, che riguarda sequel e spin off da me giocati. Alcuni son piccole perle, altri son decisamente pessimi, ma ne parleremo.
Nel frattempo se volete ditemi qual è il vostro preferito e perché, oppure sentitevi liberissimi di smentire i miei giudizi e dire la vostra, sono curiosa di confrontarmi con altri che hanno giocato questa immensa saga.
Alla prossima!

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